About
La passione per la fotografia è parte di me fin da quando ero bambina. Con il tempo, fotografare è diventato uno strumento per esaudire il mio desiderio di indagare in profondità, una forma di attenzione verso ciò che potrebbe passare inosservato. Oggi, questo sguardo si è trasformato in un linguaggio visivo personale, che continua a evolversi insieme a me.
Mi esprimo principalmente attraverso la street photography e la fotografia artistica, soprattutto concettuale. Mi affascinano le ombre, le forme nascoste tra le linee dell'architettura urbana, la poesia che si nasconde nell'ordinario. Il bianco e nero è il linguaggio che sento più mio. Mi permette di togliere il superfluo e arrivare all'essenza. Senza il colore, l'attenzione si sposta sulla luce, il contrasto, l'atmosfera. È un modo per andare oltre la superficie e creare una connessione profonda, emotiva e atemporale.
Un altro ambito che mi rappresenta è la fotografia di concerti. La musica è una mia grande passione, e fotografare i live mi permette di unire due mondi in cui mi riconosco e che amo profondamente. Adoro catturare l'energia del palco, l'intensità di un momento che vive solo per pochi istanti, cogliere il legame tra artista e pubblico. La fotografia è il mio modo di vedere e interpretare il mondo, con occhi che cercano sempre qualcosa di più.
Gallery
Attraversamenti
Connessioni
Bianco e nero
Capo Gallo
Concerti
Spettacoli
Dodici parole buone
Idiota
Radio Belice non trasmette
Ordine e Caos
Duet
Prima onda
Attraversamenti
Attraversamenti: viaggi interiori e soglie invisibili
Attraversamenti racconta un paesaggio simbolico fatto di luoghi e volti, della città di Palermo.
Nelle nostre vite attraversiamo soglie più o meno invisibili: scelte, perdite e rinascite. Come girovaghi su sentieri incerti, guardiamo ogni immagine come un frammento di un eterno divenire, testimonianza di ciò che ci lasciamo alle spalle e di ciò che ritroviamo lungo il cammino, ciò che siamo e ciò che vorremmo essere. L'attraversamento diventa metafora del nostro esistere, (fragile e potente), movimento nello spazio fisico, viaggio immaginario tra desideri, paure e speranze. I luoghi esplorati durante la realizzazione del progetto, evidenziano il legame profondo tra spazio e soggettività e rivelano come gli spazi urbani influenzino i nostri comportamenti e riflettano la nostra cultura e la nostra socialità.
Le fotografie ritraggono il territorio come fenomeno antropologico e sociale, un sistema di segni in cui l'uomo comunica e ordina la realtà. Lo spazio diventa linguaggio: racconta storie, attribuisce significati, genera comportamenti, costruisce relazioni, diventando parte integrante del nostro modo di abitare e interpretare il mondo. Ogni immagine rivela come l'architettura non sia solo scenario, ma attore attivo che plasma le nostre esperienze, emozioni e identità. Il contesto parla di noi, ci definisce e, al tempo stesso, ci interroga, narrando il continuo dialogo tra corpo, affetti e paesaggio.
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Tutte le fotografie sono © Federica D'Amico.
Ogni utilizzo, riproduzione o distribuzione, totale o parziale, è vietato.
Per richieste di utilizzo:info@federicadamico.com.
Connessioni
L'idea del progetto “Connessioni” nasce da un interesse personale per l'astrofisica e dalla lettura dei miti cosmogonici, e in particolare è ispirato al mito cinese con protagonista il gigante Panku, colui che creò il mondo. Il progetto è una riscrittura per immagini di questa storia fantastica, con un taglio fortemente astratto e minimalista. Le fotografie in bianco e nero ripercorrono la creazione dell'universo dal nucleo primordiale immerso nella totale oscurità fino alla nascita del pianeta Terra. “All'inizio dei tempi, c'era solo l'oscurità. Il mondo era un gigantesco uovo che conteneva il caos.
Dentro l'uovo dormiva e cresceva il gigante Panku, che un giorno improvvisamente si svegliò e ruppe il guscio. Il contenuto più leggero salì in alto e formò il cielo; quello più pesante scese in basso e diventò la Terra. Per migliaia di anni Panku, temendo che i due elementi potessero riunirsi, li tenne separati spingendo in su il cielo con la testa, e schiacciando la Terra con i piedi. Quando, soddisfatto del suo lavoro, Panku morì, il respiro si trasformò in vento, la voce in tuono, l'occhio sinistro divenne il Sole e il destro formò la Luna, mentre le sue braccia diventarono montagne, le sue vene sentieri e strade, i suoi capelli le stelle del cielo, la sua carne terreno per i campi e il suo sudore si trasformò in pioggia e rugiada. Così il gigante Panku creò il mondo.” (Mito
cinese della creazione).
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Bianco e nero
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Capo Gallo
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Concerti
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Teatro Atlante
Dodici parole buone
"Dodici parole buone. Ritratto di una generazione con ideali di luce", in scena Stefano Farris. Lo spettacolo ha fatto parte della rassegna "Singolare Maschile" curata dal Teatro Atlante di Palermo.
Un uccello chiuso in gabbia sa perfettamente che c'è qualcosa per cui egli è adatto, sa benissimo che c'è qualcosa da fare, ma che non può fare; che cosa è? Non se lo ricorda bene, ha delle idee vaghe e dice a se stesso: «Gli altri fanno il nido e i loro piccoli e allevano la covata», e batte la testa contro le sbarre della gabbia. E la gabbia rimane chiusa, e lui è pazzo di dolore. Vincent Van Gogh, 1880
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Teatro Atlante
"Idiota"
"Ma questa è filosofia," commentò Adelaida.
"Lei è un flosofo ed è venuto a insegnarci la sua filosofia.
"Chissà, forse lei ha ragione," ammise il principe sorridendo.
"Forse sono davvero un filosofo e, chissà, forse sono davvero in grado d'insegnare un pensiero..."
Da IDIOTA di Dostoevskij
Una produzione Teatro Atlante
Regia di Emilio Ajovalasit
Adattamento di Costantino Buttitta
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Teatro Ditirammu
"Radio Belice non trasmette"
Radio Belice Non Trasmette
Teatro Ditirammu Palermo
Siamo negli anni Sessanta ma quel mondo evocato non è purtroppo estraneo o lontano da noi. Sette sedie, un microfono e una voce bastano a raccontare i ricordi di una comunità unita, di un desiderio, un sogno. I personaggi evocati sono "presi in carico" dall'unico attore mantenendo un tessuto linguistico, una tensione e un concertato narrativo coerente e mai retorico.
Di Giacomo Guarnieri
Con Dario Muratore
Regia Marcella Vaccarino
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Teatro Atlante
Ordine e caos
Nella mitologia greca il Caos era una divinità, capace di generare. La terra stessa, il Cosmo, ovvero l'ordine, nacque da esso. Ordine e Caos, Apollineo e Dionisiaco, costituiscono una coppia inseparabile da cui tutto ha origine. Ordine e Caos prende le mosse dalle Baccanti di Euripide per inglobare miti che esplorano la connessione fra il mondo dei vivi e quello degli inferi, come quello di Orfeo e Euridice o del rapimento di Persefone. Il risultato è uno spettacolo corale, originale e dinamico, in cui la drammaturgia non è lineare ma frammentata: testi e azioni si compongono in un'alternanza di quadri plastici, in cui il corpo è protagonista assoluto.
Con Costantino Buttitta, Martina Consolo, Chiara Chiurazzi, Beatrice Raccanello
Drammaturgia di Preziosa Salatino
Regia di Emilio Ajovalasit
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Platz 14
"DUET"
"DUET" - Open Rehearsal Athletic
Movement Deep Program 24/25
Platz14
Direzione artistica Marco Pergallini, Maria Stella Pitarresi
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Eco Museo Mare Memoria Viva
Se come il viso si mostrasse il core
Dal progetto "Le costellazioni del Pupo"
Prima Onda Fest
Ideazione e coreografia di Giuseppe Muscarello
Regia e drammaturgia di Alessandra Fazzino e Giuseppe Muscarello
Produzione PinDoc con Giuseppe Muscarello
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